Ormai sappiamo che la parodontite è una malattia infiammatoria di origine batterica che colpisce soggetti suscettibili (suscettibili significa predisposti ad ammalare di parodontite)
Sappiamo anche che esistono, per quasi ogni caso, diversi fattori predisponenti chiamati concause.
Tra le concause:
- Il fumo
- Il diabete
- La familiarità
- La presenza di protesi imprecise che facilitano l’accumulo di placca batterica
- La presenza sui denti di placca batterica e tartaro.
Le concause, interagendo variamente tra loro, indurranno una risposta immunitaria.
- i soggetti suscettibili avranno una risposta immunitaria non corretta quindi ammaleranno di parodontite ( si definisce risposta immunitaria aberrante)
- i soggetti non suscettibili avranno una risposta immunitaria normale quindi non ammaleranno di parodontite.
E’ quindi accertato che, perché il paziente possa ammalare di parodontite, dovrà essere un soggetto suscettibile, predisposto.
Questi sono i motivi per cui troviamo pazienti grandi fumatori, con evidenti accumuli di placca batterica tra i denti, che solo raramente si sottopongono a controlli odontoiatrici e che non hanno alcun segno di parodontite.
Sembra tutto semplice… ma la parodontite continua ad essere una malattia complessa.
Perchè la Malattia Prodontale è una malattia complessa?
I pazienti possono essere resistenti alla parodontite per una parte della loro vita e poi, ad un certo punto, ammalarsi. È vero anche il contrario: potrebbero dover affrontare la malattia parodontale per qualche anno e poi stabilizzarsi.
Quali sono i motivi di tale complessità?
- a parte alcune rare forme che coinvolgono soggetti piuttosto giovani (anche attorno o prima dei 30 anni), sembra esista un invecchiamento del sistema immunitario tant’è che i ricercatori parlano di immuno-senescenza. Potrebbe essere il motivo della maggiore incidenza oltre i 65 anni
- la comparsa di malattie come diabete o ipertensione arteriosa potrebbe facilitare l’esordio della parodontite
- il cambiamento dello stile di vita e dello stile alimentare (esistono regimi dietetici che facilitano l’insorgenza di malattie infiammatorie come la parodontite)
- l’esperienza dal dentista: se un paziente con parodontite stabile e controllata grazie alla terapia di mantenimento eseguita dal proprio odontoiatra o dall’igienista dentale dovesse sospendere le cure periodiche, potrebbe cambiare la tipologia di batteri presenti nella bocca ( e precisamente nelle tasche gengivali residue ) e ammalarsi nuovamente facilitando la progressione della malattia.
- Da non sottovalutare un concetto, un po’ difficile da spiegare, che riguarda l’Epigenetica ossia il cambiamento di alcune caratteristiche proprie del paziente senza che ci sia una variazione genetica che abbia stabilito quel cambiamento.
Questi sono solo alcuni dei numerosissimi punti che rendono COMPLESSA la parodontite.
Questi sono solo alcuni aspetti che rendono possibile, ma articolata, la terapia per stabilizzare la progressione distruttiva della parodontite.
Ciò significa che alle volte otteniamo ottimi risultati, magari inattesi, e altre volte notiamo resistenze alla terapia, o ancora pazienti che si ri-ammalano dopo fasi di prolungata stabilità.
SVILUPPI FUTURI DELLA MALATTIA PARODONTALE
La tendenza della ricerca (ma i risultati non sembrano possano arrivare prima del 2030) sono diretti alla possibilità, con sistemi statistici che valuteranno moltissimi fattori, di valutare quale sarà il comportamento di un paziente nei confronti della malattia: se reagirà alla terapia, se avrà stabilità delle lesioni distruttive dei tessuti di sostegno del dente, se avrà tendenza a ri-ammalarsi etc.…
Per tradurre il concetto in modo semplice:
RIUSCIREMO A STABILIRE SE UN SOGGETTO È SUSCETTIBILE O NON SUSCETTIBILE E SE QUESTA SUSCETTIBILITÀ VARIERÀ, E IN CHE MODO, NEL CORSO DELLA VITA.